La tecnologia ci usa

Informazione vs vissuto

L’informazione sull’esperienza sostituisce il vissuto dell’esperienza stessa. Mentre nel primo caso l’esperienza proviene dall’esterno e rimane a livello mentale, nel secondo caso l’esperienza accende l’interiorità umana, favorendo l’accrescimento spirituale.

“Il processo di digitalizzazione della realtà traduce i nostri bisogni nel contesto digitale-mentale e ne crea di nuovi. La favoletta secondo cui siamo liberi di scegliere come impiegare la tecnologia nasconde il fatto che il suo stesso utilizzo consente alla tecnologia di usarci.

Marshall McLuan sosteneva che “ricevendo continuamente tecnologie ci pniamo nei loro confonti come altrettanti servomeccanismi”. Tendiamo a obliterare la consapevolezza di essere dei servomeccanismi illudendoci che la tecnologia possa ampliare le nostre scelte e la nostra libertà, dandoci maggiore potere e capacità.

L’informazione appaga la mente, non l’anima

tecnologia mente

Sempre intenti a cliccare a destra e a manca, non prestiamo alcuna attenzione al cambiamento del nostro stato esteriore e interiore innescato dalla tecnologia e dall’informazione. Siamo ignari della perdita di determinate capacità mentali e qualità interiori messe fuori causa da una tecnologia che pone l’accento soltanto sull’adesso e sull’ultima novità. […]

[…] Molti sviluppi tecnologici ci attraggono perchè simulano profondi bisogni sociologici e finanche spirituali, sostituendoli con altri falsi. Man mano che queste necessità primordiali vengono tradotte al livello mentale dell’informazione, l’anima svuotata brama le qualità reali, mentre la mente a sua volta si trova alla costante ricerca di maggiori informazioni che non potranno mai appagare i bisogni autentici dell’anima […].

[…] Il maestro spirituale A. H. Almaas ha individuato svariate qualità umane fondamentali, tra cui amore, compassione, gioia, forza, passione, tenacia, perseveranza, intuizione, curiosità e pace interiore. Essrre visti dagli amici su Facebook non è la stessa cosa che assimilare qualità reali tramite l’incontro con esseri umani in carne e ossa che incarnano tali qualità. Alle prese con questo vuoto interiore che può essere riempito dall’esterno soltanto in modo illusorio e temporaneo, finiamo per rimanere bloccati in un continuo bisogno di essere riconosciuti. E la mente ci proverà all’infinito.

La trappola della gratificazione istantanea

L’uso della tecnologia può avere conseguenze dirette anche sul nostro sistema neurofisiologico. Le ricerche segnalano l’arresto della crescita dei lobi frontali negli adolescenti troppo presi da computer e videogame. I lobi frontali del cervello sono fondamentali per lo sviluppo del ragionamento e delle capacità di giudizio, e per l’organizzazione a lungo termine.

La gratificazione istantanea derivante dall’uso del computer può indebolire le nostre capacità per le prospettive più ampie e per la pianificazione. […]

Attenzione e consapevolezza

la tecnologia ci usa

[…] La prossima sfida per la libertà in ambito tecnologico si svolgerà a livello interiore. Minore sarà il livello di consapevolezza dei sottili meccanismi della mente, e più continueremo a reagire in modo meccanico agli impulsi che ci troveremo davanti. E più reagiamo in modo meccanico, più il nostro comportamento sarà prevedibile – predisponendo così la mente ad essere colonizzata dal software.

Se invece ci impegniamo a conoscere noi stessi e osservare il flusso dei pensieri come fossero un fenomeno esterno, diventeremo più forti nella scelta tra dare loro seguito o semplicemente starli a guardare.

L’attenzione è una risorsa interiore troppo importante per essere lasciata alla Rete e agil inserzionisti, e mai prima d’ora era stata sotto attacco in modo così virulento e diretto.

Attenzione e consapevolezza vanno a braccetto. Senza attenzione reagiamo in modo meccanico alla vita.”

Fonte: Internet e l’Io diviso di Ivo Quartiroli.

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