Flora intestinale e occhi: il link dell’autoimmunità

microbiota intestino occhio

Sono sempre più numerose le evidenze che dimostrano come il benessere dell’intestino giochi un ruolo cruciale per la salute dei nostri organi. In particolare, nell’ottica della medicina cinese è ben nota la connessione esistente tra apparato digerente e occhi.

Un recentissimo studio sostiene sperimentalmente questo link: la flora batterica intestinale (in termini tecnici ormai nota come microbiota) è coinvolta nella genesi dei meccanismi che scatenano l’uveite autoimmune, un processo infiammatorio cronico-degenerativo sostenuto da linfociti T auto-reattivi.

Nello specifico, i ricercatori si sono chiesti da dove provenissero le cellule immunitarie che distruggono i tessuti dell’occhio dei soggetti che ne sono affetti. Attraverso un modello sperimentale realizzato su topi di laboratorio, si è visto che i linfociti T auto-reattivi sono di provenienza intestinale, e la loro attivazione dipende dal microbiota colonizzante. Una volta attivate, queste cellule autoimmuni raggiungono l’occhio innescando quei processi distruttivi che caratterizzano l’uveite autoimmune, una delle principali casi di cecità nell’uomo.

Gli autori aprono quindi una nuova prospettiva non solo sull’eziologia dell’uveite, ma più in generale su tutti i processi autoimmuni: i microbi che con-vivono nel nostro intestino potrebbero avere un ruolo cruciale nell’attivazione di cellule immunitarie auto-reattive.

La cura dei nostri amici microbi che ospitiamo nell’intestino inevitabilmente passa attraverso due fattori chiave:

  • un’alimentazione corretta, cioè tarata e mirata in base al quadro specifico del singolo individuo;
  • una particolare accortezza all’utilizzo indiscriminato degli antibiotici che bombardano questa “popolazione amica”.

Se pensiamo che il tubo digerente è un canale in costante contatto con il mondo esterno, la flora microbica non rappresenta altro che una invaginazione nel nostro organismo della vita organica naturalmente presente nell’ambiente e nella natura. Il rispetto di questo delicato equilibrio è quindi determinante: rispettando la vita esterna coltiviamo quella interna e, soprattutto, nutrendo correttamente la microvita che alberghiamo nei nostri tessuti abbiamo la possibilità di alimentare una relazione funzionale con la “vita all’esterno”.

 

Questo è il link allo studio di riferimento:

L’attivazione microbiota-dipendente del recettore delle cellule T autoreattive provoca autoimmunità in un sito immunologicamente privilegiato. Microbiota-Dependent Activation of an Autoreactive T Cell Receptor Provokes Autoimmunity in an Immunologically Privileged Site. Immunity. 2015 Aug 18;43(2):343-53. Horai R et al.

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