Un’App per la felicità? No grazie!

benessere felicità progetto

Oggi parliamo meno “medichese” e ripropongo questo testo di qualche tempo fa…la felicità prefabbricata o fai-da-te in 24 ore senza spese di spedizione non esiste, o perlomeno è molto difficile che sia autentica.

È da diverso tempo che guardo sempre più incuriosita le inserzioni nella barra destra di faccialibro e non si può non notare il proliferare di consulenti e coach che, in forma più o meno semplificata, offrono soluzioni fai-da-te per una vita più realizzata e più autentica…A parte che ogni volta mi chiedo come si possa rendere una vita più o meno autentica: o lo è o non lo è! È come dire che si possa aumentare l’originalità di un Picasso o diminuire l’autenticità di un capo Valentino…ma andiamo oltre, è quando oggi apprendo della nuova tendenza che le parole cominciano a mettersi in fila da sole.  Anche i life coach sono al declino e la nuova frontiera oggi è quella del wantologo, ovvero l’esperto che ti aiuta a scoprire cosa vuoi veramente. Il campanello d’allarme scatta quando leggo in successione parole come “trovare un serio progetto di vita”, “attingere all’anima della persona”, e il tutto in “un brevissimo tempo”.

Forse rincuora vedere che c’è ancora tanta gente che sente il bisogno di un proprio progetto esistenziale, ma non se ne può parlare come di qualcosa da “trovare”. Quasi fosse da costruire a tavolino. O qualcosa da cercare nella vita ma di cui, in fondo, si potrebbe anche fare a meno. Dipende se vogliamo vivere “più” realizzati o “meno” realizzati.

Siamo sempre sullo stesso punto: si sbaglia il verso della logica, o forse tutta la logica. Qui non si tratta di capire cosa si vuole dalla vita, ma cosa la vita vuole da ognuno di noi. Il progetto non lo scegliamo noi, non lo mettiamo in piedi come una costruzione con i lego: è già lì e ci chiama perché vuole essere “letto” e attuato. Il seme di un albero non cerca il suo obiettivo: ce l’ha intrinseco e lo sviluppa. Se cerca qualcosa, è solo quel punto di terreno congeniale alle proprie radici o quello spazio di cielo che meglio illumina le sue foglie. E certamente tutto questo esige una tecnica precisa, non si improvvisa, e richiede dei tempi che non possono essere forzati né accelerati. L’esattezza di ogni fenomeno naturale ha i propri momenti e i propri luoghi.

La notizia oggi è un’altra: rilassati, perchè al tuo progetto di vita ci ha già pensato la natura e non occorre sforzarsi per inventarlo o crearlo. Semmai c’è da lavorare per riconoscerlo e realizzarlo, in coerenza alla mente dell’architetto che l’ha pensato.

Sappiamo distinguere tra la costruzione del proprio progetto e l’aggiornamento al software del sistema globalizzato in cui siamo immersi? Tra una conoscenza autentica e un’App di ultimo grido che immette felicità pre-fabbricata?

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