Il cervello nella pancia, la rivoluzione copernicana dell’intelligenza

intestino-sede-del-nostro-secondo-cervello

Seconda parte.

Ebbene no, l’argomento non è mica esaurito, e anzi il meglio deve ancora arrivare…

Continuiamo nel viaggio dentro le “meraviglie” del cervello che è nella nostra pancia, una scoperta che è stata definita per gli uomini tanto importante quanto quella di Copernico sul sistema solare. La cultura cranio-centrica è insomma ormai al tramonto…

  • Più del 90% delle connessioni fra i due cervelli, quello nella testa e quello nella pancia, sono ascendenti, e avvengono soprattutto per mezzo di quel grande asse nervoso che è il nervo vago. Questa grande autostrada è deputata proprio alla trasmissione delle informazioni sensoriali dei visceri al cervello cranico. Questo significa che sono le viscere che informano principalmente il cranio, e non viceversa! Come venga poi elaborato questo flusso di informazioni a livello cosciente – sempre che arrivi ad essere percepito – è tutt’altra faccenda….
  • All’interno del nostro apparato digerente, si snoda un sistema endocrino ampiamente diffuso ad opera di cellule intercalate nella mucosa intestinale.
  • Il nostro intestino possiede un proprio sistema immunitario, capace di attuare strategie di difesa da nemici potenzialmente letali: decide infatti cosa assorbire e cosa tenere a distanza attraverso vomito, crampi e diarrea. Nell’insieme, dispone del 70% del sistema immunitario dell’organismo!
  • È dotato di memoria che, per fissare i ricordi, usa le stesse molecole del cervello della testa. Inoltre sogna durante la fase REM del sonno grazie alla serotonina, emettendo stimoli che si trasformano in immagini. Secondo alcuni ricercatori, il cervello addominale potrebbe rappresentare la matrice biologica dell’inconscio.
  • Non sorprende quindi che il cervello addominale sia l’unico organo dotato di autonomia funzionale, cioè agisce, controlla e coordina indipendentemente dal midollo e dal cervello della testa. È quindi dotato di una propria intelligenza ed emozionalità

La “pancia” dunque si configura come un potente complesso neuroendocrinoimmunitario integrato, l’unico in tutto l’organismo capace di svolgere funzioni anche in completa autonomia dal cervello nella testa, in una continua attività di interfaccia fra il mondo esterno e quello interno. [eh lo so, ci sarebbe anche il cuore, ma sulla neuro-cardiologia siamo ancora un po’ indietro per poterne parlare in maniera seriamente scientifica…]

D’altra parte, la stessa somiglianza tra anse intestinali e circonvoluzioni cerebrali evidenzia la stretta correlazione fra processi psichici e apparato digerente. Non solo fame e sazietà incidono sull’umore, ma le viscere elaborano le informazioni che si traducono a livello cerebrale con stati di malessere, gioia, depressione o vitalità. La testa cioè è la banca delle emozioni che raccoglie i dati che provengono dall’addome.

Non è certo un caso che diciamo che certe esperienze vanno “metabolizzate”, cioè digerite e trasformate in una forma adeguata per l’assimilazione…

Per chi vuole approfondire
Questa è una revisione scientifica sull’asse intestino-cervello. Non è la più recente, ma negli ultimi anni se non parli di microbiota, sei un’idiota…;-)

Questo è il testo del padre della neurogastroenterologia: Il secondo cervello.

E questo è il testo di tecniche psico-corporee del ricercatore italiano, Antonio Meneghetti, che negli anni settanta affermava la “priorità” del cervello viscerale su quello cerebrale: Manuale di Melolistica.

« « Post precedente | Post successivo » »