Demenza: Alzheimer o…neuro-spirochetosi?

Demenza: Alzheimer o…neuro-spirochetosi?

Non tutte le demenze sono forme di Alzheimer. O meglio, possiamo dire che all’interno del grosso cappello della malattia di Alzheimer, sembra sempre più chiaro che esistano dei quadri con una causa identificabile e, soprattutto, prevenibile: agenti infettivi noti come spirochete.

Alzheimer infezioni croniche

Non sono fusilli…ma spirochete! 😉

Le spirochete sono degli agenti patogeni raggruppabili in 3 grandi famiglie, che comprendono delle specie parassite:

  • treponema, meglio noti al grande pubblico come i responsabili della sifilide (che pur essendo a prevalente trasmissione sessuale, può portare a complicanze neurologiche);
  • borrelia, veicolati dal morso di zecche e responsabili della cosiddetta malattia di Lyme, un quadro multisistemico che interessa cute, articolazioni, organi interni e sistema nervoso centrale;
  • leptospire, responsabili di quadri febbrili variamente associati a mal di testa, dolori muscolari ed emorragie.

In sostanza stiamo parlando di agenti patogeni che non sempre danno vita a quadri acuti conclamati (cosa che può accadere spesso in presenza di parassitosi), che dichiarano a chiare lettere “Hey, questa è una leptospirosi!”. Piuttosto, possono dare origine a forme più lievi ma croniche, che nel tempo danno comunque esiti difficilmente spiegabili.

Le spirochete sono state isolate nel cervello del 90.1% dei pazienti con malattia di Alzheimer

Come ad esempio nelle demenze. E sono sempre più numerosi i dati che lo dimostrano (Malattia di Alzheimer: una neurospirochetosi).

Da studi recenti, le spirochete sono state isolate nel cervello del 90.1% dei pazienti con malattia di Alzheimer. Solo la Borrelia è risultata essere 13 volte più frequente nei tessuti cerebrali di soggetti con Alzheimer rispetto ai controlli.

Le spirochete sono provviste di uno spiccato neurotropismo: possono invadere il tessuto cerebrale e generare un’infezione latente ma cronica e lentamente progressiva, e questo grazie alla loro abilità di evadere le difese immunitarie.

Il fatto interessante è che i serbatoi di questi patogeni possono essere in siti poco sospetti. Ad esempio, si è visto che molte specie di Treponema si localizzano nelle tasche gengivali dei soggetti con malattie parodontale, da dove possono invadere il tessuto cerebrale e persisterci fino a produrre demenza.

Uno spiccato neurotropismo…

Si possono diffondere non solo attraverso la circolazione sanguigna e linfatica, ma anche attraverso le fibre nervose stesse, ad esempio attraverso i rami del trigemino o attraverso il tratto olfattorio, spiegando anche perchè queste siano le prime vie ad essere interessate dalla degenerazione dell’Alzheimer.

Spesso le spirochete posso presentarsi in concomitanza ad altri patogeni, come la Candida Albicans o gli Herpes Virus o la Chlamydia.

bioexplorer Solomon Capasso

Le spirochete sono capaci di indurre infiammazione nel sistema nervoso e produrre quei tratti morfologici caratteristici dell’Alzheimer quali:

  • depositi di proteina beta amiloide;
  • ammassi di neurofibrille costituiti da proteina tau iper-fosforilata;
  • atrofia cerebrale.

I sintomi che si presentano sono un progressivo declino delle funzioni cognitive e della memoria.

In sostanza, i dati indicano che esiste una forte associazione, statisticamente significativa, tra spirochete e malattia di Alzheimer, e che le spirochete costituiscono un importante fattore di rischio per l’Alzheimer.

Per questo, il riconoscimento tempestivo e l’opportuno trattamento delle infezioni croniche può essere considerato una parte importante nella prevenzione e nel trattamento della malattia di Alzheimer.

Per approfondimenti:

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